Chun-Hsin Tseng è il primo finalista della 31ª edizione degli Internazionali di Tennis San Marino Open, Challenger ATP 125 (montepremi € 148.625) in dirittura d’arrivo sui campi in terra del Centro Cassa di Risparmio di Montecchio. Il 22enne cinese di Taipei (n.146, ma un anno fa arrivato all’83° posto) ha superato in rimonta, con il punteggio di 4-6 6-1 6-3, in due ore e 8 minuti, l’argentino Francisco Comesana, questa settimana al 101° posto della classifica mondiale, dove a maggio ha fatto segnare il suo best ranking al numero 87.

Il 23enne di Mar del Plata, che ad aprile ad Oeiras ha messo in bacheca il suo quinto titolo Challenger (a Corrientes e Buenos Aires 2022 i primi due, gli altri poi lo scorso anno a Vicenza e Prostejov), è partito molto deciso e grazie alla solidità del suo tennis ha strappato la battuta all’avversario nel quinto game, break prontamente confermato (4-2) e poi difeso sfruttando a dovere la combinazione servizio-diritto, con anche alcune efficaci discese a rete. Mancato un set-point sul 5-3 con il cinese al servizio, nel decimo game Comesana (nei quarti vittorioso su Andrea Pellegrino) ha visto premiata la sua strenua difesa sul 30-15 quando Tseng non ha chiuso due smash e poi ha saputo sfruttare la seconda opportunità per incamerare la frazione dopo 45 minuti di gioco. Decisa è stata la reazione del 22enne asiatico, qualificatosi per l’edizione 2022 delle Next Gen ATP Finals (l’ultima andata in scena a Milano), con break al secondo gioco e allungo sul 3-0. Grazie ad un atteggiamento più aggressivo, più vicino alla riga di fondo, il tennista di Taipei, che ha sgambettato all’esordio lo spagnolo Albert Ramos Vinolas, n.4 del seeding, e nei quarti ha eliminato il brasiliano Gustavo Heide, sesta testa di serie, ha tolto di nuovo il servizio all’argentino e pareggiato i conti con un perentorio 6-1 dopo aver fronteggiato anche una palla-break.

L’avvio della frazione decisiva è favorevole a Comesana, in grado di portarsi sul 2-0 grazie a due smorzate vincenti e a un passantino stretto di rovescio, per poi incappare però in un game disastroso regalando l’immediato contro-break. E sul 2-1 nel primo punto, allungandosi per una volee di rovescio, accusa un risentimento alla parte bassa della schiena (nella zona sinistra) che dopo due punti lo induce a chiedere medical time-out. Con generosità il giocatore di Mar del Plata, salito alla ribalta a Wimbledon eliminando un top 10 come Andrey Rublev prima di essere fermato al 3° turno dall’azzurro Lorenzo Musetti, ha continuato l’incontro, anche se condizionato dal problema fisico, con trattamenti del fisioterapista ad ogni cambio campo. E’ riuscito ad issarsi sul 3-2 accorciando ilpiù possibile gli scambi, però Tseng non si è fatto condizionare e nel settimo game ha piazzato il break decisivo, per poi chiudere la contesa sul 6-3.

“Sapevo che sarebbe stata una partita durissima e così è stato – il commento del giocatore di Taipei, che vanta 5 titoli nel circuito Challenger – Sono stato bravo a rientrare in partita nel secondo set, con grande concentrazione e un atteggiamento più aggressivo dopo aver subito la sua iniziativa nel primo parziale. Mi spiace per l’infortunio occorso a Francisco e gli auguro un pronto recupero. La finale? Qualunque sia l’avversario sarà un giocatore di valore, difficile da affrontare, però ho visto che se riesco ad essere aggressivo come nel secondo set posso giocarmi le mie carte”.

Chun-Hsin Tseng, che a livello junior nel 2018 ha vinto Roland Garros e Wimbledon raggiungendo la finale degli Australian Open e Us Open, così da diventare numero 1 del ranking mondiale under 18, si giocherà il titolo (domenica alle 20.30 la finale, in diretta tv su Sky Sport e San Marino Rtv) contro il  francese Alexandre Muller (n.99, dopo essere stato al 71° posto a inizio anno), terza forza del tabellone.

 

E’ terminata in semifinale, infatti, l’avventura di Fabio Fognini. Nel match clou serale il 37enne di Arma di Taggia (n.70 del ranking mondiale), primo favorito del torneo, ha ceduto per 6-2 7-5, in un’ora e tre quarti di partita, al francese Alexandre Muller (n.99 Atp), terza testa di serie.

Il 27enne di Poissy è partito forte, facendo valere la solidità del suo tennis e allungando sul 3-0 grazie al break nel secondo gioco. Fognini ha rotto il ghiaccio, salvando altre due palle-break, però poco continuo al servizio nel sesto game ha ceduto di nuovo la battuta (1-5), riuscendo a recuperare uno dei due break dopo aver annullato un set-point. Ma il servizio ha tradito ancora il vincitore di Monte-Carlo 2019 e Muller ha fatto suo il primo parziale per 6-2, con il veterano azzurro a chiedere l’intervento del fisioterapista per un problema alla caviglia sinistra.

Il livello tecnico si è alzato nel secondo set, quando un break al terzo gioco ha portato per la prima volta avanti l’ex n.9 del mondo (2-1), incitato dal pubblico sulle tribune del Centrale. Vantaggio durato pochissimo, visto che Fognini dal 40-15 si è fatto recuperare incassando di nuovo il contro-break. Altro “strappo” tricolore, consolidato per il 4-2 dopo aver salvato due palle-break, però non si è scomposto più di tanto il transalpino, che ha aperto il 2024 con i quarti nell’ATP 250 di Auckland, poi si è spinto sino agli ottavi nel Masters 1000 di Roma eliminando fra gli altri due top player come Arthur Fils e Andrey Rublev. E continuando a rimanere lucido e solido Muller ha effettuato il riaggancio (Fognini ha subito il contro-break dal 30-0 con tre errori e un gran passante di diritto in recupero del francese), con sorpasso. Sul 4-5 il ligure ha tenuto la battuta con autorità, ma non altrettanto sul 5-6, quando con uno smash in corridoio ha concesso match-point, affossando poi in rete il rovescio, che spalanca al giocatore di Poissy le porte della finale contro il cinese di Taipei Chun-Hsin Tseng.

Intanto l’edizione 2024 degli Internazionali di Tennis San Marino Open ha emesso il suo primo verdetto. Prima delle semifinali del singolare è infatti andata in scena la finale del doppio, che ha visto la coppia ceca formata da Petr Nouza e Patrik Rikl imporsi in rimonta, con il punteggio di 1-6 7-5 10-6, sul francese Theo Arribage (finalista anche dodici mesi fa) e il brasiliano Orlando Luz (nel 2021 qui finalista in singolare, battuto da Holger Rune) binomio accreditato della seconda testa di serie. Per i due si tratta del terzo titolo a livello Challenger in questa stagione (dopo i centri a Nottingham e Tenerife), oltre alle finali a Milano e Salisburgo. In particolare Rikl riesce ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro 26 anni il padre David, anche lui tennista professionista e specialista del doppio, capace in carriera di conquistare 30 titoli ATP, tra cui appunto quello sul Titano nel 1998.

La cerimonia di premiazione è stata effettuata da Elia Santi, segretario generale della Federtennis sammarinese, e Sergio Pasolini, membro del direttivo FST.

 

RISULTATI

Singolare, semifinali: Alexandre Muller (Fra, n. 3) b. Fabio Fognini (Ita, n.1) 6-2 7-5, Chun-Hsin Tseng (Tpe) b. Francisco Comesana (Arg, n.2) 4-6 6-1 6-3.

Doppio, finale: Petr Nouza/Patrik Rikl (Cze) b. Theo Arribage/Orlando Luz (Fra/Bra, n.2) b. 1-6 7-5 10-6.

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