LA STORIA

In principio fu Guillermo Vilas. Già, perché fu proprio il campione argentino, noto anche come poeta-scrittore e instancabile playboy, a tenere a battesimo gli Internazionali di tennis di San Marino. Un’avventura iniziata sul finire degli anni Ottanta, quasi per gioco, grazie alla passione di un gruppo di “pionieri” – è giusto definirli così – che riuscirono nell’impresa di allestire un torneo del Grand Prix (come allora si chiamava, prima di diventare ATP Tour) con 75.000 dollari di montepremi, sui campi di Serravalle (lavorando giorno e notte per vincere magari la sfida con chi pensava non potessero farcela…) dove nell’estate del 1988 fu possibile ammirare il mancino di Mar del Plata, ormai sul finire di una gloriosa carriera.

Fu il bolognese Paolo Cané – il suo “turbo-rovescio” è sicuramente nei ricordi dei meno giovani – ad aggiudicarsi quella prima edizione (facendo suo in tre set il derby azzurro con Francesco Cancellotti), che aveva in tabellone altri big quali l’argentino Alberto Mancini, l’ungherese Balasz Taroczy e l’iraniano Mansour Bahrami, noto in tutto il mondo, pure grazie al web, come giocoliere della racchetta.

Ma davvero tanti sono i nomi eccellenti nella storia di questo torneo, che in breve ha saputo imporsi a livello mondiale. E’ il caso dell’argentino Guillermo Perez Roldan, arrivato al numero 13 della classifica ATP, a segno due volte sul Titano (1990 e 1991, nel primo caso battendo Omar Camporese), come pure il mancino austriaco Thomas Muster, impostosi nel 1883 e 1995, anno in cui fece centro anche al Roland Garros diventando da lì a poco anche numero uno del mondo. Impresa riuscita a Parigi anche allo spagnolo Albert Costa, vincitore nell’Antica Repubblica nel 1996 sul connazionale Felix Mantilla, riscattatosi poi dodici mesi più tardi (finalista lo svedese Magnus Gustafsson) quando in gara c’erano altri fior di giocatori quali lo spagnolo Alberto Berasetegui, l’australiano Richard Fromberg e un giovanissimo Dominik Hrbaty.

Proprio lo slovacco ha usato come trampolino di lancio San Marino, dove nel 1998 conquistò il primo titolo importante di una carriera che lo ha visto arrivare tra i top 20 del mondo, imitando il connazionale Karel Novacek, re dell’edizione 1992, la seconda sui campi collocati nel parco di Montecchio, che dal 1991 al 1993 hanno ospitato anche gli Internazionali femminili.

Lo spessore tecnico e qualitativo della manifestazione, nell’eterno duello fra giocatori affermati e talenti emergenti, non è diminuito neppure quando la Federazione Sammarinese Tennis ha preferito fare un passo indietro, nel circuito challenger, cedendo i diritti della tappa ATP Tour per riuscire a completare il Centro Tennis, struttura all’avanguardia per la gamma di servizi che racchiude. Dove hanno lasciato il segno stelle della racchetta come Sergi Bruguera, Jose Acasuso, ma anche gli azzurri Potito Starace (l’unico ad aver alzato tre volte il trofeo nell’antica terra della libertà), Filippo Volandri e Andreas Seppi, capaci nel cuore dell’estate di richiamare sul Titano migliaia e migliaia di persone (come accaduto in precedenza per il romagnolo Andrea Gaudenzi, ora al vertice dell’ATP Tour).

Non a caso, dopo aver festeggiato il quarto di secolo di vita (traguardo tutt’altro che scontato per le manifestazioni sportive, specie dopo che sono cambiati certi scenari economici) nel 2013 questo evento ha ricevuto il “Jim Mc Manus Award”, riconoscimento dell’ATP che premia il miglior challenger del mondo.

Un evento che, oltre al prestigio sul piano sportivo, ha anche un’importante valenza turistica, senza dubbio uno dei migliori biglietti da visita per San Marino in tutto il mondo. Ecco perché la Federazione Tennis di concerto con le istituzioni si è impegnata per riportarlo in calendario nonostante le difficoltà causate dalla pandemia di coronavirus.

Nel 2021 gli Internazionali di Tennis “San Marino Open”, dopo sette anni di assenza, hanno fatto il loro ritorno. I migliori specialisti della terra rossa sono tornati sfidarsi all’ombra del Monte Titano, in un impianto completamente rinnovato, dove a a trionfare è stato l’astro nascente danese Holger Rune.

Dopo due anni il torneo è stato promosso ad ATP Challenger 125, con un innalzamento in termini di standard e di qualità dei partecipanti.
Nell’edizione 2023, che ha visto trionfare lo spagnolo Jaume Munar, sono scesi in campo, tra gli altri, due ex top 10 come Fabio Fognini e David Goffin.