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Edoardo Lavagno e Alessandro Giannessi sono i primi due giocatori italiani a staccare il pass per il secondo turno della 30ª edizione degli Internazionali di Tennis San Marino Open, da quest’anno promossi a Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000), in svolgimento sui campi in terra del Centro Cassa di Risparmio di Montecchio.

Nell’incontro di apertura del main draw il 25enne mancino di Torino che sta vivendo la sua miglior stagione da professionista (n.232 Atp, dopo aver toccato il 223° posto un mese fa dopo la finale nel Challenger di Perugia) ha rispettato il pronostico contro il davisman sammarinese Marco De Rossi: il 26enne nazionale biancazzurro, in tabellone con una wild card, ha ceduto per 6-3 6-4 al mancino piemontese.

Nel secondo match il 33enne spezzino, dopo un primo set da dimenticare, è venuto fuori alla distanza imponendosi per 1-6 6-4 6-4, dopo due ore e 35 minuti, al tunisino Moez Echargui che lo segue di una cinquantina di posizioni in classifica (n.235 il mancino ligure e n.291 il 30enne di La Marsa).

Avanza al 2° turno anche il bosniaco Nerman Fatic, che si è imposto in tre set sull’argentino Roman Andres Burruchaga, 21enne figlio dell’ex calciatore Jorge, campione del mondo nel 1986 con la Nazionale che aveva in Diego Armando Maradona la sua stella.

Nel match che ha chiuso il programma di giornata sul Centrale l’argentino Federico Delbonis ha eliminato per 6-1 6-3 l’australiano Marc Polmans, ottava testa di serie. Il 32enne mancino di Azul sarà l’avversario al secondo turno di Alessandro Giannessi.

Martedì, giornata con un menu da leccarsi i baffi (inizio degli incontri alle ore 11), con l’ingresso in scena di tutti i protagonisti più attesi, a cominciare dal francese Alexandre Muller (n.81 del ranking), primo favorito del seeding, che apre il programma sul Centrale con il ravennate Enrico Dalla Valle, uno dei tre italiani promossi dalle qualificazioni nonostante un fastidioso virus intestinale con cui deve fare i conti in questi giorni. “Sarà un match assai complicato per il valore del mio avversario, che sta vivendo la sua miglior stagione nel tour – afferma il 25enne romagnolo che da novembre fa base alla Galimberti Tennis Academy – però anche io vengo da un buon periodo, con i successi nei Futures ITF di Cattolica e Celje e i quarti al Challenger di Trieste, superando anche Flavio Cobolli. Questo significa che finalmente sto bene fisicamente. Conosco il tennista francese, anche perché siamo più o meno coetanei, e darò il massimo per fornire una prestazione all’altezza, contando anche sull’apporto del pubblico”.

Sempre sul Centrale fa il suo esordio Flavio Cobolli, in gara con una wild card e quinta testa di serie, opposto al qualificato francese Kyrian Jacquet. Poi una sfida che promette scintille, fra Francesco Passaro, recente finalista al Challenger di Trieste, e lo spagnolo Jaume Munar, questa settimana n.91 Atp dopo i quarti di finale raggiunti nei tornei Atp 250 di Gstaad e Umago, seconda forza del tabellone. Alle 18 toccherà al belga David Goffin, ex n.7 del mondo e terzo favorito del torneo, chiamato a misurarsi con il faentino Federico Gaio, seguito sul Titano come tecnico dalla sua concittadina Raffaella Reggi. E a completare il crescendo, anche in termini di attesa per gli appassionati, il debutto di Fabio Fognini, l’unico azzurro ad aver conquistato un Masters 1000 (a Monte-Carlo), simbolo del tennis italiano, in tabellone con una wild card e quarta testa di serie, che nella sua prima partecipazione agli Internazionali San Marino Open trova dall’altra parte della rete l’argentino Andrea Collarini.

Oltre ai cinque incontri sul Centrale, il cartellone prevede anche altri sette match (fra campo 3 e campo 2 “De Luigi”) a completare il primo turno del singolare.

Insieme a Dalla Valle hanno superato le qualificazioni il riccionese Marcello Serafini, che ha fatto suo in tre set il derby romagnolo con Francesco Forti ribadendo l’esito del testa a testa disputato a San Benedetto del Tronto (a Modena invece aveva vinto il 23enne di Cesenatico), e il bolzanino Alexander Weis, dodici mesi fa arrivato nei quarti partendo dalle qualificazioni, vincitore in due set sul siciliano Fausto Tabacco. Stop al turno decisivo, invece, per Lorenzo Rottoli e Gianmarco Ferrari.

RISULTATI. 1° turno: Alessandro Giannessi (ITA) b. Moez Echargui (TUN) 1-6 6-4 6-4, Edoardo Lavagno (ITA) b. (wc) Marco De Rossi (SMR) 6-3 6-4, Nerman Fatic (BOS) b. Roman Andres Burruchaga (ARG) 6-3 3-6 6-3, F. Delbonis (ARG) d [8] M. Polmans (AUS) 61 63

Turno di qualificazione: (1) Valentin Vacherot (MON) b. Lorenzo Rottoli (ITA) 6-3 6-4, (2) Kyrian Jacquet (FRA) b. Gianmarco Ferrari (ITA) 6-4 6-4, (3) Alexander Weis (ITA) b. Fausto Tabacco (ITA) 7-6(1) 6-4, Marcello Serafini (ITA) b. (4) Francesco Forti (ITA) 7-5 3-6 6-0, Enrico Dalla Valle (ITA) b. Viktor Durasovic (NOR) 6-4 6-0, Carlos Taberner (SPA) b. Daniel Dutra Da Silva (BRA) 7-5 5-7 6-2.

Entra subito nel vivo la 30ª edizione degli Internazionali di Tennis San Marino Open, da quest’anno promossi a Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000), che terranno banco sino a domenica 6 agosto sui campi in terra del Centro Cassa di Risparmio di Montecchio.

La giornata di apertura del main draw – lunedì 31 luglio – vedrà infatti l’esordio di alcuni attesi protagonisti, a cominciare dal davisman sammarinese Marco De Rossi. Il 26enne nazionale biancazzurro, in tabellone con una wild card, aprirà infatti alle 17 il programma sul Centrale affrontando il mancino torinese Edoardo Lavagno, che sta vivendo la sua miglior stagione da professionista (finalista un mese fa al Challenger di Perugia).

Nel secondo match in programma, con inizio non prima delle ore 19, debutta lo spezzino Alessandro Giannessi, opposto per la prima volta in carriera al tunisino Moez Echargui che lo segue di una cinquantina di posizioni in classifica (n.236 il 33enne mancino ligure e n.285 il 30enne di La Marsa). Quindi nella sessione serale (dalle 21) si accenderanno i riflettori su un altro grande interprete del “rosso” come l’argentino Federico Delbonis, che su questa superficie ha conquistato due titoli (San Paolo 2014 e Marrakech 2016) e raggiunto altrettante finali (Amburgo e Nizza), spingendosi fino al 33° posto nella classifica Atp: il 32enne di Azul, “eroe” della storica prima vittoria albiceleste in Coppa Davis con il punto decisivo sul croato Ivo Karlovic, sfida per la prima volta l’australiano Marc Polmans, ottava testa di serie. Il quarto incontro di main draw in cartellone vede impegnati alle 17 sul campo 3 l’altro argentino Roman Andres Burruchaga, 21enne figlio dell’ex calciatore Jorge, campione del mondo nel 1986 con la Nazionale che aveva in Diego Armando Maradona la sua stella, e il bosniaco Nerman Fatic.

Come gustoso antipasto, a partire dalle ore 11, i match del turno decisivo di qualificazione, che vedono sette tennisti italiani a caccia di un posto nel tabellone principale. Francesco Forti (n.4) ha avuto via libera dopo un set per il ritiro del riccionese Alessandro Pecci (pure lui allievo della Galimberti Tennis Academy a Cattolica), destinatario di una wild card, ed è ora chiamato a un nuovo derby romagnolo con l’altro riccionese Marcello Serafini, impostosi in due set sul tedesco Peter Heller. “Mi spiace per l’attacco influenzale che ha impedito ad Alessandro di completare l’incontro – dichiara il 23enne di Cesenatico, attualmente n.327 Atp vicino al suo record personale di n.313 – Curiosamente sarà il terzo testa a testa nel giro di un mese con Marcello e il bilancio è in parità: a Modena ho vinto io mentre a San Benedetto del Tronto è stato lui a prevalere. Ho buone sensazioni e spero di riuscire a confermarle staccando anche quest’anno il pass per il tabellone principale”.

Il ravennate Enrico Dalla Valle (n.8) si è imposto sul Next Gen siciliano Gabriele Piraino e si gioca l’ingresso nel main draw con il norvegese Viktor Durasovic, quinta testa di serie delle “quali”, che ha sofferto per domare il tenace riminese Manuel Mazza (wild card).

Niente da fare per lo junior Carlo Alberto Caniato (Accademia Villa Carpena Forlì) con il monegasco Valentin Vacherot (n.1 del seeding cadetto), nella passata edizione capace di spingersi fino ai quarti partendo dalle qualificazioni, Francesco Giorgetti (tecnico nella Scuola Federale Sammarinese, wild card), sconfitto da Lorenzo Rottoli (portacolori del Ct Massa Lombarda), mentre Andrea Picchione (Galimberti Tennis Academy), giunto direttamente da Perugia dove in mattinata ha perso la finale del Future ITF con Fausto Tabacco (in corsa a San Marino dopo l’affermazione in rimonta su Federico Arnaboldi), ha lottato tre set con l’altoatesino Alexander Weis (n.3), pure lui dodici mesi fa arrivato nei quarti partendo dalle qualificazioni.
Proseguono intanto anche le iniziative collaterali allestite in occasione dell’edizione numero 30 degli Internazionali di Tennis San Marino Open. Lunedì 31, alle ore 19.45, nella Welcome Plaza del San Marino Outlet Experience si svolgerà un talk show sul tennis con ex campioni e addetti ai lavori, condotto dal giornalista Alessandro Giuliani, seguito poi dal Players Party Dj set.

 

RISULTATI. Primo turno qualificazioni: (1) Valentin Vacherot (MON) b. (wc) Carlo Alberto Caniato (ITA) 6-2 6-4, Lorenzo Rottoli (ITA) b. (wc) Francesco Giorgetti (ITA) 7-5 6-2, (2) Kyrian Jacquet (FRA) b. Lorenzo Bocchi (ITA) 6-3 6-3, Gianmarco Ferrari (ITA) b. Simone Roncalli (ITA) 7-5 3-6 6-0, (3) Alexander Weis (ITA) b. Andrea Picchione  (ITA) 2-6 6-4 6-2, Fausto Tabacco (ITA) b. Federico Arnaboldi (ITA) 3-6 6-1 6-4, (4) Francesco Forti (ITA) b. (wc) Alessandro Pecci 6-2 rit., Marcello Serafini (ITA) b. Peter Heller (GER) 6-4 6-4, Viktor Durasovic (NOR) b. (wc) Manuel Mazza (ITA) 7-6(2) 6-2, Enrico Dalla Valle (ITA) b. Gabriele Piraino (ITA) 7-5 6-1, Carlos Taberner (SPA) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 6-4 6-4, Daniel Dutra Da Silva (BRA) b. Gonzalo Villanueva (ARG) 6-0 6-1.

Il Titano è pronto a riaprire le sue porte al grande tennis. Con il sorteggio dei tabelloni di qualificazione e principale prende ufficialmente il via la 30ª edizione degli Internazionali San Marino Open 2023, da quest’anno promossi a Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000): si parte dunque domenica 30 luglio sui campi in terra battuta del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio con i primi dodici incontri delle qualificazioni (ingresso libero, inizio fissato alle ore 10 dal supervisor Carmelo Di Dio), mentre il turno decisivo si svolgerà poi lunedì prima dell’avvio del main draw.

In attesa dell’esito delle qualificazioni, sono otto i giocatori italiani al via del tabellone principale (due dei quali inseriti nel seeding).

Fabio Fognini, uno dei campioni simbolo del tennis italiano (l’unico azzurro capace di vincere un Masters 1000, a Monte-Carlo) arrivato ad accomodarsi sulla nona poltrona mondiale, in gara con una wild card e quarta testa di serie, esordirà con l’argentino Andrea Collarini, mentre Flavio Cobolli, pure lui wild card e quinta forza del torneo, attende un giocatore proveniente dalle qualficazioni.

La dea bendata non ha riservato certo un bel trattamento al perugino Francesco Passaro, reduce dai quarti nel Challenger di Verona, subito opposto allo spagnolo Jaume Munar, specialista della terra battuta come confermano la finale nel torneo Atp di Marbella 2021 e gli otto titoli nel circuito Challenger, che nelle ultime due settimane ha raggiunto i quarti negli ATP 250 di Gstaad e Umago (cedendo in 3 set venerdì sera all’azzurro Lorenzo Sonego. Discorso analogo anche per il faentino Federico Gaio, abbinato al belga David Goffin, ex n.7 del mondo e finalista alle ATP Finals (battendo Rafa Nadal e Roger Federer), terzo favorito del tabellone, che come Fognini è alla prima partecipazione in carriera sul Titano.

Ostacoli tunisini per Andrea Pellegrino e Alessandro Giannessi, chiamati a debuttare rispettivamente con Aziz Dougaz e Moez Echargui, mentre il torinese Edoardo Lavagno avrà per avversario il davisman sammarinese Marco De Rossi, al quale è andata alla fine la terza wild card per il main draw. Gianluca Mager ha “pescato” un qualificato, come pure il francese Alexandre Muller, n.81 del ranking e principale favorito.

Un grande interprete del “rosso” come l’argentino Federico Delbonis, che ha conquistato due titoli (San Paolo 2014 e Marrakech 2016) e raggiunto altrettante finali (Amburgo e Nizza) su questa superficie, spingendosi fino al 33° posto nella classifica Atp, trova dall’altra parte della rete l’australiano Marc Polmans, ottava testa di serie.

 

Come detto, si parte domenica con le qualificazioni che vedono in campo ben 17 italiani sui 24 tennisti al via, compresi diversi giocatori di scuola romagnola. E’ subito derby, ad esempio tra Il cesenaticense Francesco Forti (n.4) e il riccionese Alessandro Pecci (pure lui allievo della Galimberti Tennis Academy a Cattolica), destinatario di una wild card, l’altro riccionese Marcello Serafini affronta all’esordio il tedesco Peter Heller, il ravennate Enrico Dalla Valle (n.8) deve vedersela con il Next Gen siciliano Gabriele Piraino, mentre il riminese Manuel Mazza (wild card) sfida il norvegese Viktor Durasovic, quinta testa di serie delle “quali”. Lo junior Carlo Alberto Caniato (Accademia Villa Carpena Forlì) è stato sorteggiato con il monegasco Valentin Vacherot (n.1), nella passata edizione capace di spingersi fino ai quarti partendo dalle qualificazioni, Francesco Giorgetti (tecnico nella Scuola Federale Sammarinese, in gara con una wild card) è opposto a Lorenzo Rottoli (portacolori del Ct Massa Lombarda), mentre Andrea Picchione (Galimberti Tennis Academy) è chiamato a misurarsi con l’altoatesino Alexander Weis (n.3), pure lui dodici mesi fa arrivato nei quarti partendo dalle qualificazioni.
A caccia di un posto in tabellone anche Lorenzo Bocchi, Simone Roncalli, Gianmarco Ferrari, Fausto Tabacco, Federico Arnaboldi e il cugino Andrea Arnaboldi, chiamato a debuttare con lo spagnolo Carlos Taberner, un anno fa tra i primi 100 della classifica.

Domenica 30 si svolgerà la tradizionale serata di gala, in collaborazione con Marlù, riservata a sponsor e istituzioni, nel corso della quale si terrà anche la cerimonia di premiazione della ‘San Marino Welcome Cup Padel’, evento che unisce il mondo del calcio e quello del padel in programma nel pomeriggio al Wonderbay di Serravalle con protagonisti numerosi ex campioni del pallone, tra cui Dida, Serginho, Fuser, Marchegiani, Zaccardo, Di Canio, Annoni, Eranio e Marcolin.

Due ex top 10 di fama mondiale come Fabio Fognini e David Goffin, tanti specialisti della terra battuta e una pattuglia di italiani motivati come non mai ad emergere.  Ecco il biglietto da visita degli Internazionali di tennis San Marino Open 2023, da quest’anno passati alla categoria Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000) in programma da domenica 30 luglio (con le qualificazioni) a domenica 6 agosto sui campi del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio. Proprio in questa accogliente cornice è stata ufficialmente presentata con una conferenza stampa la 30ª edizione del torneo, uno degli appuntamenti clou dell’estate.

“Devo ringraziare la Federazione Tennis e il mio collega al Turismo per il modo in cui abbiamo saputo creare la giusta sinergia di squadra – ha sottolineato nel suo saluto il Segretario di Stato al Lavoro e allo Sport, Teodoro Lonfernini – per arrivare all’upgrade dell’evento, con la speranza che possa essere di gradimento agli appassionati. Si è trattato di una sfida, peraltro non scontata, ma frutto del lavoro e della determinazione precedenti che hanno consentito di maturare nel tempo un clima di fiducia, con la dimostrazione che ha saputo dare San Marino di continuare a credere in questo sport e a un appuntamento che si svolge in una location apprezzata da tutti. Adesso si tratta di confermare nei fatti queste premesse. Una sfida, dicevo, che avevamo annunciato quando abbiamo riattivato il circuito del grande tennis nel territorio. La nostra volontà come istituzioni è continuare a compiere passi in avanti, gli Internazionali di tennis sono uno degli eventi di punta realizzati nella nostra Repubblica e quindi invito i dirigenti federali a guardare al futuro con la stessa ambizione di chi ad esempio organizza il RallyLegend. La settimana del Challenger ATP ha grandi ricadute sul nostro territorio, grazie anche a protagonisti di sicuro richiamo. E questa è l’ulteriore conferma che lo sport è la parte migliore del nostro Paese”.

Dello stesso tenore l’intervento di Federico Pedini Amati, Segretario di Stato al Turismo. “Fin dall’inizio della legislatura c’è stata sempre sintonia di intenti con il Segretario Lonfernini nel sostenere eventi sportivi di caratura – ha ricordato Pedini Amati – a maggior ragione un appuntamento che non è qualcosa di ordinario come il Challenger ATP. Nel palinsesto degli eventi turistici figurano a pieno titolo anche quelli sportivi e gli Internazionali di tennis sono uno dei principali, grazie alla passione che li muove, ormai da tempo, considerando la lunga storia che vanta il torneo. Oltre al contributo dello Stato, ci tengo in questa sede ad evidenziare il prezioso apporto degli sponsor privati, determinante nel rendere possibile il passaggio di categoria. Ci apprestiamo a vivere una bella settimana di sport e ribadisco che la Segreteria al Turismo sarà sempre disponibile a supportare manifestazioni di questa portata”.

Un sentito ringraziamento ad istituzioni e aziende che sostengono l’evento è venuto anche da Christian Forcellini, presidente della Federazione Sammarinese Tennis, che ha portato anche il saluto del numero uno del Comitato Olimpico, in questi giorni a Maribor per il Festival Olimpico della Gioventù Europea (EYOF). “Una volta di più questa manifestazione si dimostra patrimonio di tutto il Paese – ha dichiarato il ‘padrone di casa’ – e per una ricorrenza significativa come 30 edizioni abbiamo allestito pure una serie di importanti iniziative collaterali, a cominciare dalla moneta celebrativa d’argento emessa dall’Ufficio Filatelico, presente fra l’altro con uno stand al Villaggio Ospitalità. Domenica 30 si svolgerà la tradizionale serata di gala, in collaborazione con Marlù, riservata a sponsor e istituzioni, a cui saranno presenti come ospiti anche gli ex calciatori protagonisti nel pomeriggio di un torneo di padel al Wonderbay di Serravalle: in gara tra gli altri Dida, Serginho, Fuser, Marchegiani, e la premiazione si svolgerà qui al Centro Tennis. Il giorno seguente, lunedì 31, il San Marino Outlet Experience ospiterà un talk show sul tennis con ex campioni e addetti ai lavori, seguito poi dal Player’s Party. Anche dal punto di vista mediatico sarà notevole la copertura quest’anno: grazie alla collaborazione con EGE Produzioni abbiamo chiuso un accordo con Sky Sport, che trasmetterà in diretta le fasi decisive del torneo da venerdì a domenica, mentre San Marino Rtv seguirà il torneo tutte le sere da lunedì con dirette dei match. E la nostra emittente di Stato sarà presente anche con la radio, al Villaggio ogni giorno dalle 18 alle 22”.

Ad addentrarsi negli aspetti tecnici è stata Mahena Abbati, da quest’anno direttore del torneo. “Innanzitutto mi sento in dovere di ringraziare la Federazione per avermi dato fiducia in questo importante ruolo, dove raccolgo l’eredita pesante di Alessandro Costa – le parole di Mahena Abbati -. E un doveroso ringraziamento va ai colleghi che hanno lavorato duramente per apportare tutta una serie di migliorie, che poi rimarranno alla struttura anche dopo il torneo. Per quel che riguarda i giocatori, è chiaro che non hanno bisogno di presentazioni due ex top 10 come Fabio Fognini, l’unico azzurro a vincere un Masters 1000, a Monte-Carlo, arrivando al 9° posto della classifica mondiale, appena rientrato nel tour dopo lì’infortunio patito al Roland Garros e destinatario della prima wild card, e il belga David Goffin, ex n.7 del mondo e finalista alle ATP Finals, battendo icone di questo sport quali Federer e Nadal. Entrambi fra l’altro saranno all’esordio assoluto sul Titano. Nell’entry list sono 11 i giocatori fra i primi 200 del ranking, in cima figura il francese Alexandre Muller, che sta vivendo la sua miglior stagione e al momento è al n.81 della classifica dopo essere arrivato la settimana scorsa al 76° posto, suo record personale. Dietro di lui altri specialisti del rosso quali lo spagnolo Jaume Munar, che ieri a Umago ha sconfitto il connazionale Ramos-Vinolas, finalista domenica a Gstaad, o l’esperto argentino Federico Delbonis, e poi la pattuglia tricolore, con Francesco Passaro, finalista domenica al Challenger di Trieste, Franco Agamenone, a metà mese vincitore del titolo a Braunschwerig, Federico Gaio, Edoardo Lavagno, Alessandro Giannessi, Andrea Pellegrino e Gianluca Mager. E italiana è anche la seconda wild card per il main draw, che abbiamo assegnato a Flavio Cobolli, uno dei Next Gen emergenti. Per il terzo invito a disposizione abbiamo una rosa di nomi ma aspettiamo per il momento ad annunciare il destinatario. Per le qualificazioni le prime wild card vanno al davisman sammarinese Marco De Rossi e al riminese Marco Mazza. In quest’occasione tengo a ricordare che per giocatori, coach, accompagnatori, arbitri e giudici di linea impieghiamo oltre 100 camere in alberghi di San Marino, in più c’è il personale del posto che cura i servizi di transportation, controlleria, accrediti e tutto il resto, in sostanza un microcosmo che lavora tutto il giorno per la buona riuscita della manifestazione. Tra le novità di quest’anno i ledwall con aggiornamenti in tempo reale, uno dei quali nel rinnovato Villaggio Ospitalità”.

I biglietti di lunedì 31 luglio e martedì 1° agosto costano 10 euro (domenica 30 ingresso gratuito per le qualificazioni), da mercoledì 2 a giovedì 3 15 euro, venerdì 4 e sabato 5 20 euro e domenica 6 agosto il prezzo è 25 euro.

Aggiornamenti e notizie sul sito internet www.sanmarinotennisopen.com e sulle pagine social dell’evento.

 

IL SUPPORTO DEI PARTNER 

Gli Internazionali di Tennis San Marino Open sono organizzati dalla Federazione Sammarinese Tennis con il patrocinio e il contributo delle Segreterie di Stato allo Sport e al Turismo e del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese.

Si ringraziano, per l’importante sostegno, le aziende che supportano l’evento: Giochi del Titano, Givova, Marlù, Registry Aircraft San Marino, Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, BKN301, San Marino Outlet Experience, Zenith Watches, Ciacci Gioiellerie, Dorelan, Tim San Marino, Grissin Bon, Club del Sole, Noiz, Julian Fashion.

Il torneo gode della prestigiosa copertura, in qualità di media partner, di Corriere dello Sport – Stadio, Sky Sport e San Marino RTV.

Si ringraziano, inoltre, Cerelia, fornitore ufficiale acqua, Audi Reggini, fornitore ufficiale delle auto del torneo e Wilson, fornitore ufficiale delle palle da gioco; infine, per il prezioso supporto tecnico, i partner Uebba, Odon Fisioterapia, EGE Produzioni, Luca Montersino e E.T.F. Escavazioni.

Si avvicinano sempre più gli Internazionali di tennis San Marino Open 2023, Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000) in programma dal 31 luglio al 6 agosto sui campi in terra battuta del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio, e sale dunque l’attesa degli appassionati per uno degli appuntamenti clou dell’estate sportiva.

Tanti saranno come sempre i pretendenti ad aggiungere il loro nome ad un albo d’oro di assoluto prestigio, a maggior ragione in una ricorrenza speciale come la 30ª edizione del torneo. A cominciare da due ex top 10 come Fabio Fognini, uno dei campioni simbolo del tennis italiano (l’unico azzurro capace di vincere un Masters 1000, a Monte-Carlo 2019) arrivato ad accomodarsi sulla nona poltrona mondiale, la prima wild card per il tabellone principale ufficializzata dagli organizzatori, e il belga David Goffin, ex n.7 del mondo e finalista alle ATP Finals (battendo Rafa Nadal e Roger Federer), entrambi alla prima partecipazione sul Titano.

 

In cima alla lista degli iscritti figura poi il francese Alexandre Muller, questa settimana n.81 della classifica ATP: il 26enne di Poissy sta vivendo la sua miglior stagione, coronata dalla prima finale nel circuito maggiore, in aprile sulla terra di Marrakech, dove ha ceduto dopo 3 ore di battaglia allo spagnolo Carballes Baena, ad aggiungersi ai quarti a Doha partendo dalle qualificazioni, mentre meno di un mese fa ha conquistato il titolo nel Challenger di Parma – Montechiarugolo.
Punta a lasciare il segno nell’antica Repubblica pure lo spagnolo Jaume Munar (n.104), specialista della terra battuta come confermano la finale nel torneo Atp di Marbella 2021 e gli otto titoli nel circuito Challenger, l’ultimo in ordine di tempo lo scorso anno a Perugia. Il 26enne di Santanyi, nell’isola di Maiorca, quindi conterraneo di Rafa Nadal, è reduce dai quarti nell’ATP 250 di Gstaad (dopo aver eliminato Stan Wawrinka al 2° turno), risultato che lo riavvicina alla Top 100 (Munar vanta come record personale il 52° posto).

Un grande interprete del “rosso” è anche l’argentino Federico Delbonis, che ha conquistato due titoli (San Paolo 2014 e Marrakech 2016) e raggiunto altrettante finali (Amburgo e Nizza) su questa superficie, spingendosi fino al 33° posto nella classifica mondiale. Con il successo su Ivo Karlovic nell’ultimo singolare della finale con la Croazia il 32enne mancino di Azul è entrato nella storia sportiva del suo Paese conquistando il punto decisivo per la prima Davis vinta dalla squadra “albiceleste”.
A proposito di Argentina, è atteso con curiosità sul Titano il 21enne Roman Andres Burruchaga, figlio dell’ex calciatore Jorge, campione del mondo nel 1986 con la Nazionale che aveva in Diego Armando Maradona la sua stella.

Per quanto riguarda gli italiani, sono 7 quelli ammessi di diritto in tabellone con la loro classifica: nell’ordine Francesco Passaro, fresco finalista nel Challenger di Trieste, Franco Agamenone (a metà luglio vincitore del Challenger di Braunschweig), Federico Gaio, Edoardo Lavagno, Alessandro Giannessi, Andrea Pellegrino e Gianluca Mager.

Ma nei prossimi giorni, grazie alle wild card a disposizione degli organizzatori, qualche altro nome di rilievo potrebbe aggiungersi così da impreziosire ulteriormente il cast di partecipanti e arricchire il tasso tecnico e di qualità di un torneo che si è ormai ritagliato uno spazio importante nel calendario e nell’agenda di chi ama il tennis.

Fabio Fognini non sarà l’unico campione in gara agli Internazionali di tennis San Marino Open 2023, quest’anno Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000), in programma dal 31 luglio al 6 agosto sui campi in terra battuta del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio.

Insieme al 36enne di Arma di Taggia, l’unico tennista italiano capace di vincere un Masters 1000 (Monte-Carlo 2019) arrivando ad accomodarsi nel luglio di quell’anno sulla nona poltrona mondiale, oltre ad altri 8 titoli ATP individuali (più 10 finali), che per la prima volta disputerà questo evento grazie ad una wild card per il tabellone principale ufficializzata dagli organizzatori, ai primi posti dell’entry list figura infatti un altro ex top 10 che ambisce a un ruolo da protagonista nella 30ª edizione del torneo. Si tratta del belga David Goffin, pure lui atteso alla prima partecipazione a San Marino, capace di spingersi fino al 7° posto mondiale dopo aver raggiunto la finale alle ATP Finals battendo Rafa Nadal e Roger Federer, n.1 e 2 del mondo, primo giocatore nella storia del suo Paese ad entrare in Top 10 e a qualificarsi per il Masters di fine anno.

Il 32enne di Rocourt, capace di chiudere nei primi 25 della classifica mondiale per sette stagioni consecutive, vanta 6 titoli nel tour maggiore – il più recente lo scorso anno sulla terra di Marrakech, torneo durante il quale ha superato quota 300 vittorie nel circuito maggiore – e 9 finali, ma anche quattro quarti di finale Slam, l’ultimo in ordine di tempo sull’erba di Wimbledon 2022. Sempre nella passata stagione, ad ottobre, Goffin ha sconfitto il n.1 del mondo Carlos Alcaraz nel torneo di Astana, mentre nel 2023 ha raggiunto i quarti ad Auckland e si è poi aggiudicato il Challenger di Lovanio, in Belgio.
Non si possono dimenticare inoltre le due finali di Coppa Davis a cui ha condotto la nazionale belga (2015 e 2017). Proprio con i colori del suo Paese ha preso parte la settimana scorsa alla Hopman Cup, tradizionale competizione a squadre miste, andata in scena a Nizza.

 

Credit foto: FITP/Sposito

Fabio Fognini sarà uno dei protagonisti più attesi degli Internazionali di tennis di San Marino 2023, quest’anno Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000), in programma dal 31 luglio al 6 agosto sui campi in terra battuta del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio.

Il 36enne di Arma di Taggia, l’unico tennista italiano capace di vincere fin qui un Masters 1000 (Monte-Carlo 2019), arrivando ad accomodarsi nel luglio di quell’anno sulla nona poltrona mondiale (è stato anche n.7 del mondo in doppio, migliore posizione mai raggiunta in questa specialità da un giocatore del Belpaese, l’unico esponente tricolore ad essere entrato nella Top 10 in entrambi i ranking), è infatti la prima wild card per il tabellone principale ufficializzata dagli organizzatori del torneo. Il davisman azzurro è rientrato proprio questa settimana nel circuito, disputando l’ATP 250 sulla terra svizzera di Gstaad, dopo lo stiramento ai muscoli pettorali accusato al 3° turno del Roland Garros nel match con l’austriaco Sebastian Ofner.

Fognini, uno dei tennisti più talentuosi della sua generazione secondo tutti gli addetti ai lavori, a causa di una serie di infortuni che lo hanno condizionato in questa stagione è attualmente sceso al n.128 del ranking, però con l’aiuto di Corrado Barazzutti, tornato a seguirlo come coach, intende lasciarsi alle spalle questo momento – il più difficile della sua prestigiosa carriera – per risalire la china in classifica e scrivere altre pagine significative, anche e soprattutto con la maglia della Nazionale. In tal senso è assai probabile che lo stesso Filippo Volandri, capitano azzurro di Coppa Davis, salga sul Titano durante il torneo per verificare dal vivo le condizioni del giocatore ligure, uno dei sette pre-convocati in vista della fase a gironi in calendario a Bologna a metà settembre.

 

Sono 9 i trofei individuali messi in bacheca da Fabio nel circuito maggiore (più 10 finali), otto dei quali sulla terra battuta, superficie sulla quale ha raggiunto i quarti al Roland Garros: oltre allo storico trionfo nel Principato, tre i titoli conquistati nel 2018 (a San Paolo, Bastad e Los Cabos, l’unico sul cemento), preceduti dal successo a Gstaad l’anno precedente, a Umago nel 2016, Vina del Mar nel 2014 e la doppietta in terra di Germania, a Stoccarda e Amburgo, del 2013. Un palmares che lo colloca al secondo posto, dietro Adriano Panatta a quota 10 titoli, tra gli italiani più decorati nella storia dell’ATP.

 

Sarà la prima volta in assoluto che Fognini disputa gli Internazionali di tennis di San Marino: insomma, proprio in coincidenza con la 30ª edizione del torneo, una ghiotta occasione, di quelle da non perdere, per i numerosi appassionati che seguono un evento diventato con il tempo appuntamento irrinunciabile nel cuore dell’estate.

 

“Abbiamo voluto fortemente la presenza di un campione come Fabio – conferma il presidente federale Christian Forcellini – ad impreziosire il cast di partecipanti in occasione di una ricorrenza importante come il trentennale del nostro torneo. Nonostante i problemi fisici che lo hanno frenato quest’anno, lui è fortemente motivato a tornare protagonista e per questo ha voluto di nuovo al suo fianco Corrado Barazzutti, una garanzia di serietà e dedizione al lavoro. Fognini è un simbolo del tennis italiano, anche per quello che ha sempre dato con la maglia della Nazionale, e crediamo che, come già accaduto in passato per altri big, grazie anche al caloroso supporto del pubblico, gli Internazionali di San Marino possano costituire una preziosa opportunità di rilancio di una carriera che può ancora regalare acuti e soddisfazioni al giocatore ligure. Dopo questa ciliegina, stiamo lavorando per arricchire ulteriormente il tasso tecnico e di qualità del tabellone. In tal senso nei prossimi giorni contiamo di poter fornire qualche ulteriore notizia, per poi completare il quadro in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento, fissata per giovedì 27 luglio alle ore 12”.

 

Foto copertina: credit FITP/Sposito

In un albo d’oro pieno di specialisti della terra battuta non poteva mancare il nome di Filippo Volandri. Il livornese, nato il 5 settembre 1981, ha infatti firmato l’edizione 2008 degli Internazionali di tennis di San Marino, senza peraltro essere inserito nel novero dei favoriti, mettendo in fila uno dopo l’altro Stefano Galvani, gli spagnoli Oscar Hernandez e Albert Montanes, in semifinale il serbo Viktor Troicki e poi Potito Starace (n.1 del seeding) nella finale derby chiusa con il punteggio di 57 64 63.

“San Marino è sempre stata una seconda casa per noi tennisti italiani – sottolinea l’attuale capitano azzurro di Coppa Davis – e quindi il suo torneo rappresentava una tappa importante, specie nel momento di calendario in cui dopo la stagione su erba si tornava a giocare sulla terra prima di affrontare la trasferta americana sul cemento. Essendo la terra battuta la mia superficie preferita potete capire quanto contasse per il sottoscritto fare bene sul Titano. Ed è stato qualcosa di speciale riuscire ad aggiudicarmi il titolo nel 2008, fra l’altro battendo avversari di spessore come Montanes, Troicki e Potito Starace, una sorta di fratello per me. Inoltre quel successo è arrivato in un momento particolare della mia carriera e non potrò dimenticarlo. Stavo soffrendo per un problema al ginocchio e si paventava un intervento per un trapianto di cartilagine, con un medico ci eravamo dati due mesi di tempo per verificare le mie condizioni. Ebbene ho vinto sul Titano e la settimana seguente un altro challenger a Cordenons, scongiurando così l’ipotesi dell’operazione e riuscendo a gestire quella problematica con una diversa postura, trattamenti e tape particolari”.

 

Volandri, che ha messo in bacheca due trofei del circuito Atp (nel 2004 a St Poelten e nel 2006 a Palermo) oltre a 7 finali, tutte sul “rosso” (2003 Umag, 2004 Umag e Palermo, 2005 Palermo, 2006 Buenos Aires e Bucarest e 2012 San Paolo), nell’antica Repubblica è anche arrivato due volte all’ultimo atto.

“Nel 2010 persi la finale con l’olandese Robin Haase, in un periodo in cui lui vinceva tanto a questi livelli. Ero arrivato a quella sfida un po’ svuotato di energie dopo le battaglie per piegare al 3° set il belga Christophe Rochus, lo sloveno Janez Semrajc, lo spagnolo Pere Riba e Flavio Cipolla in semifinale. Poi nel 2013 ho ceduto nel match clou a Marco Cecchinato dopo aver battuto Gian Luigi Quinzi, Federico Gaio, il francese Guillaume Rufin e lo spagnolo Daniel Gimeno-Traver, prima testa di serie di quell’edizione. Sinceramente non posso dire di avere rimpianti, anche perché gli acciacchi legati all’età cominciavano a sentirsi… Ricordo che l’anno prima avevo raggiunto le semifinali, eliminando il russo Kuznetsov, l’argentino Alund e il francese Robert, prima di essere stoppato dallo slovacco Martin Klizan, poi vincitore del titolo”.

 

In effetti con ben undici partecipazioni (la prima datata 2001 e l’ultima nel 2014, con stop al 2° turno per mano del rumeno Adrian Ungur, campione a sorpresa di quell’edizione) ‘Filo’ può essere definito uno dei “fedelissimi” del Titano.

“Era un appuntamento a cui non potevo mancare, nel pieno dell’estate, anche per il feeling personale con il presidente della federazione Christian Forcellini e per il fatto di avere un legame forte con Rimini, dove ho tanti cari amici, a cominciare da Nicola Lombardini. Il torneo è sempre stato organizzato in maniera impeccabile, con servizi all’altezza di un Atp Tour, l’unica difficoltà come condizioni di gioco era doversi abituare all’altura. Per noi italiani ha sempre rappresentato una tappa clou della stagione, anche considerando l’atmosfera, con tantissimi appassionati di casa nostra sempre presenti sulle tribune”.

In effetti, anche una volta appesa la racchetta al chiodo ed essere passato al ruolo di tecnico, Volandri si è spesso visto al Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio, per vedere all’opera dal vivo i giovani azzurri, come ad esempio dodici mesi fa con Matteo Arnaldi.

“Compatibilmente con i miei impegni, sia di lavoro che familiari, cerco sempre di venire almeno qualche giorno al torneo, proprio con l’intenzione di visionare anche i giovani che seguiamo come federazione. Spero possa essere così anche quest’anno”, conferma il livornese, reduce da due intense settimane a Wimbledon dove ha seguito da vicino gli azzurri in odore di convocazione per la fase a gironi di Coppa Davis, in programma a metà settembre a Bologna. “Lo Slam su erba ha confermato il momento di salute del nostro tennis maschile. Sinner ha raggiunto la sua prima semifinale in un Major, Musetti ha dimostrato di aver preso confidenza con questa superficie, così come è stato assai importante il ritorno di Matteo Berrettini, che dopo essersi aggiudicato il derby con Lorenzo Sonego è giunto agli ottavi, disputando un buon match anche con lo scatenato Carlos Alcaraz. Insomma, devo dire che ancora una volta mi trovo ad avere l’imbarazzo della scelta, e questo vale pure per il doppio ora che è rientrato nel tour anche Fabio Fognini. Proprio il doppio, in un format del genere, è diventato un punto determinante, aspetto da tenere in considerazione nelle convocazioni. E’ chiaro che saranno fondamentali in chiave Davis le indicazioni che emergeranno dallo swing americano sul cemento, con i Masters 1000 di Toronto e Cincinnati e poi gli US Open, un mezzo e mezzo davvero intenso da qui a inizio settembre. E poi per tutti gli appassionati appuntamento a Bologna – conclude Volandri – dove avremo bisogno del loro caloroso sostegno, come già lo scorso anno, per provare a raggiungere la fase finale”.

Nell’agosto del 2009 ha rispettato fino in fondo il ruolo di principale favorito, onorando nel migliore dei modi la wild card concessagli dagli organizzatori così da scrivere il suo nome nell’albo d’oro. Andreas Seppi è uno dei sei giocatori italiani vincitori degli Internazionali di tennis di San Marino e quell’edizione è rimasta impressa nella memoria degli appassionati – non troppo giovani – per l’avvincente derby tricolore in finale con Potito Starace, in un Centrale gremito in ogni ordine di posti (e gente anche sulla collina del parco di Montecchio per non perdersi l’incontro). Anche se accreditato della prima testa di serie (da n.48 del ranking mondiale in quel momento) non fu comunque una passeggiata di salute quel torneo per il tennista nato a Caldaro il 21 febbraio 1984, costretto al terzo set nell’ordine dagli argentini Gaston Gaudio (ex vincitore del Roland Garros, nel 2004) e Sebastian Decoud, poi, dopo l’affermazione in due partite sull’altro “albiceleste” Sergio Roitman nei quarti, anche dall’ostico austriaco Daniel Koellerer in semifinale e proprio dal giocatore campano nel match clou, chiuso con lo score di 7-6(4) 2-6 6-4.

“Sì, fu una battaglia quella sfida, come spesso capitava con Potito – afferma Seppi riavvolgendo il nastro della memoria – Il ricordo di quella settimana è rimasto impresso dentro di me, anche perché si tratta del primo challenger vinto sulla terra battuta, secondo in ordine di tempo in carriera dopo il successo sul veloce indoor a Bergamo nel 2008. Ho ancora davanti agli occhi il pienone di pubblico sulle tribune e la bellissima atmosfera che si respirava in campo, a rendere speciale quella situazione. Anche perché quando ti presenti a un challenger da n.1 del seeding l’obiettivo è quello di arrivare in fondo e conquistare il titolo, a maggior ragione nel territorio della Penisola, con tanti tifosi che salivano a San Marino la sera a seguire gli incontri. L’esserci riuscito è stata dunque una soddisfazione non da poco, accresciuta dal vedere il mio nome in un albo d’oro di un torneo ricco di storia e prestigioso, accanto a quelli di numerosi campioni della racchetta. Sinceramente un motivo d’orgoglio per il sottoscritto”.

 

Seppi, capace di mettere in bacheca tre trofei ATP, nel 2011 sull’erba di Eastbourne (primo azzurro a riuscire in tale impresa su questa superficie), poi l’anno seguente sulla terra rossa a Belgrado e sul cemento a Mosca, diventando il primo giocatore italiano a vincere su tre differenti superfici, con quell’affermazione si prese anche una rivincita personale su Potito Starace, che cinque anni prima lo aveva stoppato nei quarti sul Titano (curiosamente sempre per 6-4 al terzo) sulla strada del primo dei tre trionfi del tennista di Cervinara nell’antica Repubblica.

“Anche nel 2004 giocai con una wild card ed eliminai al 1° turno Francesco Piccari e poi al 2° in tre set il ceco Bohdan Ulihrach. La mia prima partecipazione a San Marino risale comunque all’anno precedente – spiega Andreas, che vanta un record personale di numero 18 al mondo nel 2013 – quando uscii al 1° turno per mano dello slovacco Dominik Hrbaty, numero 1 del tabellone. Devo riconoscere che mi è sempre piaciuto disputare questo torneo, sia per le condizioni di gioco, in leggera altura, sia per la bellezza della location e dell’impianto, con quel Centrale con le tribune che girano attorno al campo, che per l’organizzazione di qualità, paragonabile a un Atp Tour. Il fatto è che come data in calendario gli Internazionali di San Marino coincidevano sempre con la tournée americana sul cemento, in particolare il Masters 1000 canadese e Cincinnati, appuntamenti che per tante stagioni consecutive grazie alla mia classifica sono riuscito a giocare in tabellone”.

 

A onor del vero, prima di chiudere nell’autunno scorso una carriera da applausi nella quale ha superato il ragguardevole traguardo delle 800 partite in singolare nei tabelloni principali del tour, con il record italiano di settimane complessive (810) di permanenza nella Top 100 e quello di presenze (per il nostro Paese) negli Slam, 67 disputati di cui 66 consecutivi, l’altoatesino è stato sul punto di tornare nell’antica Repubblica dodici mesi fa.
“Ero intenzionato a giocare a San Marino in quella che era la mia ultima stagione da professionista nel circuito e avevo anche parlato con il presidente federale Christian Forcellini, poi però un paio di settimane prima mi sono infortunato a Umago e non ho potuto tener fede a questo proposito…”, conferma Seppi. Il quale a metà luglio del 2020, in vista della ripartenza dei tornei dopo il lockdown, ha fatto una fugace apparizione sul Centrale di Montecchio, con Federico Bertuccioli a fargli da sparring: “In quel caso ero a Milano Marittima con la famiglia e ho sentito Giorgio Galimberti, che all’epoca dirigeva la sua Academy ancora a San Marino, per un allenamento insieme a qualcuno dei suoi allievi.
Mi aveva fatto piacere e avevo apprezzato anche i nuovi campi realizzati nel Centro Tennis rispetto alla mia precedente presenza”.

 

Già, la famiglia. Dopo tante stagioni in giro per il mondo con racchetta e borsone, ora la moglie Michaela e i figli Liv (3 anni) e Hugo (1 anno), nati entrambi in Colorado dove nel 2017 si è trasferito (a Boulder), sono la priorità dell’ex azzurro.
“Fino a maggio siamo stati negli Stati Uniti e ho fatto praticamente il babbo a tempo pieno, occupandomi dei bambini. E devo dire che a volte è stato più faticoso che allenarsi cinque ore al giorno… Proprio il fatto che sono ancora piccoli rende impossibile al momento il fatto che io possa ricoprire il ruolo di allenatore, che comporta lo stare fuori casa tante settimane all’anno. Adesso cerco di godermi tutto il tempo in loro compagnia, per il futuro si vedrà, anche se mi piacerebbe rimanere nell’ambiente. Non a caso gioco ancora la Bundesliga Over 30 e proprio in questo week-end abbiamo le finali a Monaco. Mi trovo ad affrontare tanti giocatori più giovani di me e ancora in attività, come ad esempio Giannessi o Verdasco, però nella mia squadra ci sono pure Baghdatis e Almagro ed è bello ritrovarsi dopo tanti anni di frequentazione comune nel circuito”.

 

Seppi ha comunque anche un nuovo progetto che sta per partire. “Insieme a mia moglie e un amico del college vogliamo portare i tifosi nei più grandi tornei del mondo, ovvero gli Slam e i Masters 1000: organizziamo tutto per loro. È per coloro che vogliono più di una semplice visita al torneo e di vedere le partite. Li faremo anche giocare sugli stessi campi dei campioni e scoprire quindi anche il dietro le quinte dell’evento. Abbiamo appena completato la pagina web per far conoscere al meglio questa opportunità. Partiremo con gli US Open, abbiamo in mente qualcosa di speciale da far vivere agli appassionati: io sarò lì con loro e racconterò cosa capita ai giocatori durante le partite per offrire il punto di vista di chi di solito è in campo. Vogliamo fare dei gruppi di massimo otto-dieci persone – conclude Andreas – così da poter garantire ai presenti la migliore esperienza possibile”.

È l’unico ad aver alzato, fin qui, tre volte il trofeo nell’antica terra della libertà. Potito Starace ha insomma legato a doppia mandata il suo nome agli Internazionali di tennis di San Marino, dove è stato assoluto protagonista per un decennio. Il giocatore nato il 14 luglio 1981 a Cervinara, in provincia di Avellino, ha infatti firmato le edizioni 2004, 2007 e 2011 del torneo, senza dimenticare le finali raggiunte nel 2008 e 2009, cedendo in tre set in due derby tricolore, rispettivamente con Filippo Volandri e Andreas Seppi (finale rimasta nella storia per la straordinaria presenza di pubblico, con il tutto esaurito sul Centrale e spettatori anche in cima alla collina di Montecchio pur di assistere al match).

 

“Conservo dei ricordi stupendi delle mie partecipazioni al torneo di San Marino – sottolinea l’ex davisman azzurro – anche perché sono sempre riuscito ad esprimermi al meglio dal punto di vista tennistico e in tante occasioni sono arrivato in fondo alla settimana, nonostante tabelloni di notevole caratura tecnica. Mi piacevano davvero tanto le condizioni, in leggera altura, che rendevano ancora più efficace il mio gioco, e anche la collocazione in calendario, nel cuore dell’estate, quando spesso raggiungevo il top della forma. Sinceramente mi sentivo come a casa, il pubblico e tutte le persone che lavoravano nell’evento mi volevano bene e percepivo questo calore, c’era veramente un’atmosfera bellissima, uno stimolo in più a fare bene, accresciuto dalla programmazione dei miei incontri nella sessione serale, con tantissimi appassionati sugli spalti. E poi negli ultimi giorni, diciamo dalle semifinali, arrivava anche un gruppo di amici miei conterranei a sostenermi in modo caloroso durante le partite. Al termine cenavamo insieme e, quando ho raggiunto le finali, al termine del torneo andavamo a ballare a Riccione facendo mattina…”.

Starace, che attualmente si divide fra il ruolo di direttore del settore agonistico del Due Ponti Sporting Club a Roma e il suo circolo tennis a Cervinara, dove sino a tutto agosto sono in pieno svolgimento i centri estivi per bambini e ragazzi provenienti da tutta la Campania, oltre ad essere socio in due club di padel ben avviati ad Arezzo (“è lo sport del momento, che ho anche praticato per un po’ dopo aver chiuso con il tennis, e piace davvero tanto un po’ a tutti, donne e giovani compresi”), non ha comunque dubbi nello stilare un’ipotetica classifica dei tre successi sul Titano.
“Come suol dirsi, la prima volta non si scorda mai e quindi il titolo conquistato nell’edizione 2004 è quello che più mi è rimasto nel cuore, anche perché quella è stata la stagione della mia esplosione nel tour. In maggio vinsi il mio primo Challenger a Sanremo, poi al Roland Garros superai le qualificazioni entrando per la prima volta in tabellone in uno Slam ed eliminai il russo Tursunov e il francese Grosjean, primo top 10 battuto, cedendo in cinque set a Marat Safin dopo aver mancato pure due match-point. Sullo slancio conquistai anche il Challenger di Sassuolo e in luglio mi spinsi in semifinale a Gstaad, lottando per tre set con l’idolo di casa Roger Federer, allora n.1 del mondo. E ricordo bene che a San Marino sconfissi in tre set lo spagnolo Mantilla, poi Volandri, n.1 del seeding, e nei quarti Seppi, in semifinale vinsi sul belga Christophe Rochus e in finale sull’americano Hugo Armando. Grazie a quel successo entrai per la prima volta tra i primi 100 del mondo, arrivando al n. 95 del ranking, poi a settembre ci fu anche il debutto in Coppa Davis contro la Polonia, dove vinsi entrambi i singolari contribuendo al passaggio dell’Italia nel gruppo 1”.

 

Anche l’affermazione del 2007, arrivata subito dopo la finale a Kitzbuhel, la seconda per lui a livello ATP (fermato in tre set dall’argentino Juan Monaco), ha contribuito a un traguardo importante. “Rispettai il ruolo di primo favorito mettendo in fila Bracciali, il portoghese Gil, Di Mauro, l’argentino Vassallo Arguello e in finale un tipo tosto come lo spagnolo Montanes, l’unica volta che sono riuscito a batterlo. E da lì a un paio di mesi, a metà ottobre, ottenni il mio best ranking in carriera, arrivando al 27° posto mondiale e diventando in quel momento numero uno d’Italia”, spiega con legittimo orgoglio ‘Poto’. Il quale è andato assai vicino al tris già nel 2008 e 2009, raggiungendo in entrambi i casi la finale, mentre nel 2010 venne stoppato in semifinale dall’olandese Robin Haase, poi vincitore del torneo. Ma nel 2011 ecco la terza firma di Starace, grazie ai successi in due set sul tedesco Gremelmayr, l’olandese Huta Galung, il ceco Hajek, il francese Paire in semifinale e lo slovacco Klizan, costretto al ritiro dopo un set e mezzo nel match clou per delle dolorosissime vesciche ai piedi. “Rimane qualche rimpianto per le sconfitte al terzo con Volandri, quando alla distanza rimasi senza energie, e Seppi, per 6-4 lottando sino alla fine, ma bisogna dare atto ad Andreas di aver giocato una partita di notevole intensità, però poi la tripletta è arrivata. E vincere tre volte un torneo per tradizione di alto livello, con in tabellone tanti giocatori forti, è qualcosa di speciale per il sottoscritto. Se ci aggiungiamo pure le due finali, si tratta di un record di cui essere orgoglioso, a maggior ragione guardando i nomi dei campioni che figurano nell’albo d’oro”.

 

Proprio per questo nell’edizione del 25ennale degli Internazionali di tennis di San Marino, nel 2012, al giocatore campano è stato consegnato un riconoscimento. In tante apparizioni sul Titano, inoltre, non può mancare qualche aneddoto curioso. “Non posso dimenticare che nel torneo del 2009 passai in ospedale la notte prima dell’incontro dei quarti con l’australiano Luczak per via di una colica quanto mai dolorosa. Dormii quindi dalle 8 del mattino per tutto il pomeriggio, fino alle 18, ma ero assai dubbioso sulla possibilità di giocare e il pensiero di ritirarmi era presente, ma poi una volta in campo sono riuscito a trovare dentro di me le energie per vincere quella partita e arrivare in finale. Ci tenevo troppo a non deludere tutti quelli che mi sostenevano… San Marino ha segnato una parte significativa della mia carriera – conclude Starace – e mi piacerebbe tornare a respirare quell’aria, anche per salutare un po’ di vecchi amici”.